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RECENSIONE E PERSONALE ON-LINE

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lunedì 19 ottobre 2015

Ilaria Pergolesi ospite di ArteCarla

Felicissima di vedere esposta nel mio atelier l'opera della "stupefacente" ILARIA PERGOLESI DI ROMA.
Abbiamo partecipato insieme a LA SFIDA - collettiva tenuta a Napoli nel mese di ottobre presso il centro GAMEN...e questo è il Suo spontaneo dono che farà bella mostra di sè sulla parte del mio Atelier 






domenica 15 febbraio 2015

Nuovo ospite in Artecarla

In questi giorni ospite dell'atelier ARTECARLA  l'opera di 
BARBARA LAMPARELLI 
che è anche la protagonista mensile sul blog che dedico agli  artisti con la sua personale on-line di pittura

La potrete visionare qui:




mercoledì 29 ottobre 2014

Un'opera nuova ad Artecarla

Dalla Sicilia alla Lombardia ed esattamente da Adrano provincia di Catania ad Artecarla - Imbersago Lc. una splendida scultura del maestro d'arte : PROF. CARMELO COZZO





ed ecco i due illustri ospiti :

SCULTURA DI CARMELO COZZO
SCULTURE DI ANTONIO GUERRA
e continua
LA MINI MOSTRA PERSONALE DI GUGLIELMO STUCCHI 
(VEDI POST. PRECEDENTE) 

ho parlato dell'arte di Carmelo Cozzo:

http://lavostraarte.blogspot.it/search/label/Carmelo%20Cozzo%20di%20Adrano%20CT

ho parlato dell'arte di Antonio Guerra :

http://lavostraarte.blogspot.it/search/label/Antonio%20Guerra

ho parlato dell'arte di Guglielmo Stucchi qui :

http://lavostraarte.blogspot.it/search/label/Guglielmo%20Stucchi


stupende vero???


martedì 30 settembre 2014

Mini mostra personale di Guglielmo Stucchi

Per tutto il mese di ottobre l'atelier ARTECARLA OSPITA 


 DI SAN DONATO MILANESE



Una parete dedicata alle 16 opere di diverse dimensioni eseguite ad acrilico ed acquerello aventi come tema le campagna, i boschi ed i vigneti, soggetti che il pittore gradisce in modo particolare. 

In concomitanza che la mini personale è in corso la personale on-line sul blog che dedico ad artisti vari :
http://lavostraarte.blogspot.it/2014/09/la-liberta-espressiva-di-guglielmo.html

LE OPERE ESPOSTE 



























Il pittore Guglielmo Stucchi durante la visita presso il mio atelier il 3 settembre 2014 


Recensione :

La libertà espressiva di GUGLIELMO STUCCHI
-------------------

Quando si dice che "l'arte non ha età"  credo  che questo detto  calzi a pennello per il pittore Guglielmo Stucchi, che manifesta con fierezza i suoi 75 anni. 
Davanti alle Sue tante opere  si ha come la sensazione di entrare in un mondo colmo di espressioni spontanee e vissute, ma al contempo, un respirare  con calma e meraviglia   la natura che ci circonda a volte riportandoci al sogno ed all’immaginario.
Si potrebbe pensare che per una persona “non più giovane”  che la meraviglia e l’entusiasmo possano essere emozioni superate, invece ci si rende conto presto che non è così, quando soprattutto si parla con Stucchi di colori e di pittura in genere. E’ capace infatti di stupirsi al profumo di un vigneto, ai colori di un bosco o  di una campagna, tanto da dedicare una intera serie di tavole su queste tematiche.
Mi viene spontaneo pensare  che  non avendo dipinto in anni precedenti perché come spesso succede la vita porta ad altre scelte,  ma avendo da sempre custodito  il desiderio di dipingere ed avendolo realizzato  solo con l’entrata della fase della pensione, stia scaricando tutto il Suo   entusiasmo e lo fa semplicemente affrontando cromia positiva.
Penso che la Sua tanta voglia di dipingere lo porterà senz'altro a far sempre meglio ed a creare sempre di più opere pulite e luminose. 
I suoi non sono  dipinti precisi o didattici, che potrebbero essere sinonimi di "inesperienza” o di età,  ma invece siamo di fronte ad opere spontanee, immediate  ed emozionali.
I colori della Sua tavolozza sono  stesi sulla tavola  con strati sommari ed a macchia dove emerge appunto il momento dell'esaltazione colorata che spesso la natura ci regala. 
Il suo filone artistico segue dei temi ben precisi. Lo troviamo  a dedicarsi completamente ai boschi con acquarelli (senz'altro più di effetto se avesse usato un sopporto più idoneo  per tale tecnica), macchie verdi o color terra, tronchi evanescenti che si innalzano al cielo in un solenne momento di sogno o di favola.
La macchia diventa dunque sfogo o scarico di tensione, racconto o favola, vita o sogno. Evanescenza in toto dunque per acquarelli spontanei. 
Lo troviamo poi ad affrontare opere a tema vigneti con filari sommari, appena accennati di uva nera o bianca che non è mai bianca ma rosata, ocra. 
Mi hanno colpito favorevolmente alcune opere dai colori luminosi e delicati, aggraziati, come se fossero eseguite da una mano femminile.
Vediamo poi tavole che rappresentano campagne con case in lontananza case non accennate, ma volutamente visibili, forse messaggio di appartenenza o di sicurezza.
Stesure veloci di colore che possono essere tensione emotiva o di voglia di rappresentare una parte della Sua vita. 
Stucchi ci regala anni passati e raccolti in un sogno, il suo sogno che finalmente ha trovato uno sfogo emozionale... e quando si riesce a far diventare realtà un sogno credo che nulla può essere più invidiabile.
Sono altresì convinta che Stucchi inizierà un Suo percorso che lo porterà a soddisfazioni ed a migliorare sempre di più la Sua pittura che seppur "acerba" per certi aspetti dal punto di vista tecnico, avrà senz'altro una crescita di sicurezza e di immediatezza di esecuzione. 


Carla Colombo
20 settembre 2014



sabato 6 settembre 2014

Mini opera in atelier

Piccolo ma prezioso gioellino artistico in Atelier 


opera : Pensiero mai scritto...ad un'amica d'arte -acrilico 

E' in corso la personale on-line di FILIPPO BENCI 


FILIPPO BENCI E LA SUA ARTE
“CHE CI FA RIFLETTERE”


Squarci più o meno regolari, più o meno profondi in superfici ruvide, sofferte, dense di cromie, sono queste le espressioni spontanee  di Filippo Benci artista che vive la Sua Firenze, città per eccellenza ricca di  arte di grandi interpreti di tutti i tempi e che vive soprattutto la Sua arte da autodidatta raggiungendo negli anni  risultati pregevoli  dopo aver sperimentato diverse tecniche e diverse espressioni artistiche.
Probabilmente Benci nasce con la pittura “dentro” poiché riesce a trasmettere questo Suo amore anche al visitatore più disattento.
Trasuda nel suo esprimere messaggi in tematiche sempre più attuali e coinvolgenti che fanno riferimento a questa nostra società dove sembra che i valori non siano più tali, ma semplicemente optional di un vivere caotico e disordinato.  
Opere  dunque violente nei colori primari, colori forti;  nero, blu, rosso, giallo, intervallati con oro e argento, colori  “essenziali”, superfici poi divise  con squarci irregolari  color nero, come a rendere  immediato il messaggio di potente  forza espressiva; una  sensazione di urlo, di sofferenza, di dolore.
Poco importa se stiamo guardando un’opera,  alla vista condividiamo lo squarcio che ci appare ai nostri occhi come la  ferita di un’anima che non potrà più emergere, ma soffermandoci riappare la volontà ferrea di una rinascita, di un voler girar pagina e proseguire il nostro cammino di vita.  
Tutto   questo in superfici ruvide, spalmate con maestria di materiali vari a rappresentare un suolo arido per mancanza di pioggia benefica.  
Filippo Benci non è solo espressione di opere informali , Benci ci regala e ci ha regalato paesaggi minimali, essenziali, colori espressi per una natura incontaminata, pulita, quella che probabilmente non vedremo più. Subito dopo la sua arte si rivolge   ad  agglomerati di case, di mura non ben definite,  profili asciutti, nudi di ogni fronzolo, e poi ancora, disegni tematici eseguite con tecniche varie: acrilico, collage, supporti vari, con unico denominatore comune; trasmettere sempre e comunque un messaggio rivolto a tematiche attualissime e che ci portano sempre a riflettere.
Nelle opere di Benci emerge dunque la cromia,  l’essenzialità, il tratto, l’espressione, la spontaneità intellettuale e pittorica il tutto supportato da una tecnica acquisita nel tempo non comune ma soprattutto da una spiccata sensibilità di persona.
Diventa difficile paragonarlo a qualche artista del passato; per alcuni versi si potrebbe trovare un Fontana “colorato”,  in altre opere un moderno Burri, a volte un accenno di Rotella con i suoi "decollage"….ma forse non occorre accostare Filippo Benci a nessun artista … perché è Lui con la Sua Arte e la Sua Arte è con Lui.

Carla Colombo
22 febbraio 2013 



mercoledì 28 maggio 2014

Nuovo ospite ad Artecarla

Dopo la personale PORTE APERTE lo scultore ANTONIO  GUERRA ha lasciato in esposizione la Sua splendida:

OPERA . LA SCHEGGIA - GRANITO 


 INOLTRE . SCHEGGIA DI ENERGIA - MARMO DI CARRARA 


L'ATELIER è sempre aperto dietro telefonata di visita. tutti i miei dati di recapito sul sito www.artecarla.it 

lunedì 24 febbraio 2014

Miriam Canali ospite

In atelier ospito fino al 10 marzo l'opera di MIRIAM CANALI.
Potrete conoscere ancora meglio Miriam visitando la personale on-line che Le  ho dedicato qui:
http://lavostraarte.blogspot.it/search/label/Miriam%20Canali

L'arte "di vita colorata" di MIRIAM CANALI 

Così mi piace definire l'arte di Miriam poiché ho come l'impressione che nelle sue tele riponga  tanto della Sua vita, del Suo voler esternare stati d'animo e momenti esistenziali.
Miriam, dopo aver dedicato parte del Suo monto pittorico all'espressione figurativa, che tra l'altro esprimeva in  modo particolare che andava dall' onirico, al fantasioso, all'etnico, da qualche anno  si è approcciata alla cosidetta "action painting" che altro non è che la "pittura d'azione" o meglio ancora "astrazione gestuale", oppure "espressionismo astratto". 
E' uno stile pittorico nel quale il colore sulla tela viene fatto gocciolare, lanciato o anche macchiato  in modo spontaneo, tanto che poi l'aspetto dell'opera diventa il momento - l'attimo dell'artista e della pittura stessa. io Io penso che Miriam utilizzi questa tecnica e la fa propria  proprio per essere spontanea in questa ricerca di colori e di emozioni. 
Come una moderna "Pollock" lascia che il colore assuma l'aspetto che più gli aggrada, ma si evince in questa spontaneità  il sapiente utilizzo dei colori rendendo  l'opera particolarmente accattivante in un gioco di arcobaleni incrociati, di coriandoli svolazzanti, di stelle filanti in un perpetuo movimento di gioco.
Superbe alcune sue opere su sfondo bianco nelle quali i colori primeggiano regalando  un fascino particolare all'insieme che attraggono il fruitore  in un vortice di  visione che si muove, che gioca, che sviluppa un proprio percorso naturale, mai banale ma sempre portato all'emozione del momento.
Raffinatezza ed eleganza moderna, non classica o avanguardistica, ma semplicemente un'arte di oggi, immediata, spontanea, che esce dal cuore e dalle mani sapienti di chi usa il colore con la semplicità della passione.  
Miriam in questo nuovo filone artistico ha trovato il Suo verbo espressivo  e lo si denota sempre, in tutte le Sue opere dove i colori assumono cromie rispecchiando il Suo stato d'animo.
Opere che esaltano la voglia di esserci, di dire la propria, di non sentirsi per forza rilegata ad alcuni modi espressivi comuni e retorici. Qui siamo oltre, oltre il vedere, oltre il pensare, oltre l'immaginario, qui si assapora l'intimo di una donna che esulta, che grida alla vita e che afferra con grinta i  suoi colori. 
Molto interessante ammirare la nuca di Miriam   in una splendida foto che emerge da una stesura di colori ai colori gocciolati e che con le mani abbraccia, accarezza, avvolge tutto ciò che la circonda, come a dire..."questi sono i miei colori, questa è anche la mia vita" .
Artista eclettica non  disdegna l'approccio  ad altri lavori di creazione personale, ricami, cucito, gioielli, tutto le torna utile ed utilizzabile per esplorare sempre la Sua vena creativa e fantasiosa.
Penso che il mondo artistico di Miriam debba  raccontarci ancora tanto in questo percorso ma probabilmente anche in altre evoluzioni,  in altre esplorazioni che porteranno  tutte però ad un comune denominatore : l'amore per tutto ciò che fa e soprattutto l'amore incondizionato per i colori, per tutti i colori.: Guai a tradirli, sono parte integrante della Sua vita! 
Carla Colombo
25 novembre 2013 

L'OPERA IN MOSTRA 


Signorina - acrilico su tela - dim. cm. 40x30

questa opera è stata utilizzata ad accopagnamento del racconto della scrittrice NADIA IORIATTI e pubblicato su "Questotrentino" aprile 2013.

SIGNORINA DI NADIA IORIATTI 

Ero ancora bambina: ben lungi dal sospettare che il mio aspetto attraesse, e ignara dei possibili pericoli, quel mattino andai in stazione per prendere la corriera per l’Altopiano di Pinè. Era maggio, c’era la prima comunione della mia cuginetta Antonella e la mamma aveva deciso che ero abbastanza grande da andar sola, qualche contrattempo la tratteneva. Ero in prima media, una delle più alte della fila, mamma mi aveva fatto accomodare dalla sarta giacca e gonna a quadri scozzesi smesse da una zia. Sicuramente sembravo più grande ma m’infagottavano un po’. Con gonna e calzettoni poi – e uno o l’altro che scendeva! - non potevo più correre e saltare come allora ancora facevo. Sapevo a quale pensilina dirigermi e dovevo solo chiedere se quella corriera andava fino a Pinè o se in valle deviava a destra e si fermava in un altro paese. Di domenica mattina c’erano poche persone in attesa e non rimaneva che attendere l’arrivo della corriera e informarsi direttamente dall’autista. Ma c’era un vecchietto poco distante e dopo un po’ mi avvicinai e gli chiesi quella precisazione per non rischiare di finire nel posto sbagliato. Fu molto gentile e mi rassicurò che quella era la pensilina giusta, anche lui avrebbe preso la stessa corriera. Poi quando mi chiese di dove ero, dove andavo e perché, risposi con altrettanta gentilezza. Stupita e lusingata che un adulto si rivolgesse a me chiamandomi “signorina”. Era la prima persona che lo faceva, e quella promozione, guadagnata senza merito alcuno, metteva paura e vergogna insieme. E poi, a dire il vero, non ero ancora “signorina”. Quando Luisa, la mia compagna di banco, mi aveva confidato in segreto che era diventata signorina, subito non avevo capito. Io pensavo che si diventasse tali quando si potevano mettere le calze di nylon e ne erano così la prova evidente. Poi, crescendo, avevo saputo che invece bisognava “svilupparsi” e mi sembrava brutto solo il termine.
E poi che incubo quelle calze! Mamma trafficava a indossarle, si vedeva che erano scomodissime, fermate da un reggicalze ballerino, e si smagliavano come lunghe cicatrici nella terra arsa. Per la faccenda delle calze, diventare grandi non mi sembrava un affare. Quel vecchietto ricordava vagamente il nonno: basso di statura, vestito dalle feste e con lo stesso cappello che gli uomini portavano di domenica. All’arrivo della corriera mi dirigo per salire davanti, ma lui mi blocca chiedendomi se soffro di mal d’auto. Certo, rispondo, sto davanti perché quando vado in colonia con la corriera, vomito. No no, guarda che sbagli, meglio stare in fondo se fa male la corriera. Perplessa e confusa, decido poi che agli adulti si deve dare ragione. Salgo sugli scalini, lui dietro di me, mi spinge indirizzandomi sicuro verso l’ultima fila. A quel punto scelgo il posto al finestrino, sempre preoccupata di non stare male. Sono poche le persone sul pullman e il viaggio non è proprio breve.
Si è seduto alla mia destra e mi fa molte domande sulla famiglia e la scuola che faccio. Rispondo sempre gentilmente ma non faccio domande, sono a disagio. Ho una ferita, diventata ormai crosta, sopra il ginocchio destro e lui sembra interessato, la tocca e mi chiede cosa mi sono fatta. Sono caduta dalla bicicletta, rispondo, ma poi m’irrigidisco perché, senza alcun senso, mi appoggia la mano sulla gamba come per bloccarmi. Non so cosa fare, ma scapperei se potessi; poi sposta in su lentamente la mano. Guardo fuori dal finestrino terrorizzata perché non so cosa aspettarmi da quel gesto. Poi, mentre con la mano va sotto la gonna, con un’altra voce mi chiede: “Di che colore hai le mutandine?” Allora reagisco con impeto, blocco la sua mano e il braccio e lui, come ustionato, si alza di scatto in piedi. Ho voglia di vomitare piangere capire sapere se ho fatto qualcosa che non dovevo, ma rimango incollata al finestrino, sollevata solo a vedere il posto vuoto accanto a me. La corriera rallenta a una fermata e nel mio campo visivo lo vedo in procinto di smontare e mi sembra di essere ormai salva. Prima di scendere si gira verso di me e mi dice: “Perdòneme matelota!”.
Sto quasi per rispondere che non fa niente, ma poi sto zitta, pensando che non doveva farlo, altrimenti non mi avrebbe chiesto scusa. A Pinè mi attendono sorridenti e festanti altri cugini - per loro sono la cugina cittadina - ai quali più tardi racconto che la corriera aveva imboccato male un tornante, frenando bruscamente. Un vecchietto aveva battuto la fronte, sanguinava e piangeva come un bambino. Anch’io ero caduta, avevo sentito molto male dentro, ma senza versare una lacrima, perché ormai ero grande.

tutti i diritti riservati. 

domenica 12 gennaio 2014

Mario BallerinO ospite ad Artecarla

Il nuovo ospite con una Sua opera presso ATELIER ARTECARLA è il pittore MARIO BALLERINO di Follonica  con la stupenda opera qui sotto inserita. 
Ho dedicato a Mario una personale on-line qui ed inserisco pure la recensione che scrissi a Suo tempo  :
http://lavostraarte.blogspot.it/search/label/Mario%20Ballerino




Devo ammettere che mi sono avvicinata al mondo pittorico di Mario Bellerino, con una certa cautela, poichè Mario si presentava nella richiesta della personale con titubanza, dichiarandosi neofita e principiante. Mi sono invece trovata a visionare immagini dove era ben chiaro e palpabile uno stile personale, riconoscibile e conducibile, prerogative secondo me, indispensabili per un pittore. Mario Ballerino proviene da quella splendida terra ricca di tradizioni e di cultura, la Toscana, musa ispiratrice di tanti artisti, terra opulenta di campagne ridenti di girasoli, colline arricchite da splendide vegetazioni, borghi storici dal fascino particolare. Quella splendida terra che ci ha regalato e che ci regala grandi artisti; pittori, poeti, scultori, musicisti, illustri personaggi storici e di cultura, terra di forte tradizioni popolari che imprimono carattere, carisma e forte energia in chi la vive Nelle opere di Mario Ballerino di chiara tendenza macchiaiola - impressionista il disegno sparisce, i particolari non esistono, la visione fotografica viene completamente annullata. Sono opere di assoluta immediatezza palpabile in espressione di pennellate grasse, a macchia, colorate come il miglior arcobaleno dai colori pastello: le luci primeggiano lasciando poco spazio alle ombre. Colpi di pennello larghi e decisi vengono scaricati sulla tela sapendo già dove andranno ad arricchire l'opera, non ci sono ripensamenti. Tutto diventa essenza sfumata che prende vita, forma e dimensione; un albero, un covone, un capanno, una barca, un fiore. Nella semplicità di macchie, una accostata all'altra, in una cromia di tutto rispetto, tutto appare nell'espressione artistica di un occhio vigile a ciò che lo circonda e la natura ne esce eccelsa e regina. Nelle tele di Mario Ballerino appare spontanea la tematica del vissuto... la tranquillità ed i silenzi dei suoi capanni tanto famosi in quella parte dell'Italia centrale, luoghi comuni di scampagnate, di merende e di risate, il pescato magari avaro di una giornata. I covoni riportano ai giochi a nascondino in campagne assolate, quando bambini ci si ritrovava a giocare a nascondino ignorando i richiami dei genitori , sagome tozze e apparentemente senza vita che Mario riesce a farci amare ed a riportarci indietro negli anni assaporando ancora una volta episodi di vita dell'infanzia vissuta. Barche adagiate sulle sponde di un fiume o sulla spiaggia in attesa di riprendere vita sulle acque e poi ancora alberi raffigurati in diverse stagioni dell'anno, con la semplicità di chi sa cogliere la parte essenziale della natura. Che dire delle sue espressioni floreali che, senza soffermarsi troppo sui particolari regalano serenità e gaiezza!? Nell'arte di Mario Ballerino è riposta tanta passione e voglia di donare, cercando sempre di cogliere il lato positivo di ciò che ci circonda. La mano delicata sa regalare attimi di estrema serenità a cieli che non sono solo azzurri, ma diventano rosa, lilla, verdi, in un connubio di sogno e di realtà ad indicare proprio che la vita non è nulla senza il sogno ed il sogno può essere vita se inseguito e voluto. Gli accostamenti colori pastello denotano un animo sensibile e ricco di positività assolutamente indispensabili in questo periodo che stiamo vivendo e quindi ben vengano opere che ci regalano serenità. Un'arte dunque ricca di espressione e di tecnica che va sempre di più perfezionandosi nel tempo e che sono sicura, potrà essere ancora più raffinata e ricercata, se la costanza e la tenacia saranno ancora future compagne di Mario Ballerino. Carla Colombo 24 settembre 2013

venerdì 3 gennaio 2014

L'arte di Adolfina De Stefani

In atelier ARTECARLA un  particolare trittico dell'artista 

ADOLFINA DE STEFANI 
 MESTRE 
Galleria 3D 


trittico Black and White
21x29,7 - x 3

Ho avuto l'onore di ricevere l'invito per un progetto di mail art  dedicato a lord Byron

Potrete trovare info ed immagini dell'artista Adolfina De Stefani
http://sarasist.org/artists/de-stefani-adolfina/#16





martedì 12 novembre 2013

La carezzevole arte di Giuseppa Matraxia

Ospite dello spazio ARTECARLA è  ancora  un'artista siciliana doc della quale Vi  ho parlato due mesi fa sul mio blog degli artisti.

GIUSEPPA MATRAXIA

Giuseppa, o più amichevolmente Pina, espone una Sua opera ad acrilico su tela 





(l'isola Bella - Taormina) - acrilico su tela - dim. cm. 50x30 - anno 2013 
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Giuseppa Matraxia è artista di terra siciliana, quella Sicilia colma di tradizioni secolari, mari incontaminati, cultura millenaria e che  racchiude nel Suo territorio tanta forza artistica.
Giuseppa Matraxia  è un valido esempio di trasmissione di arte siciliana e ne   rientra a pieno titolo nella folta schiera di artisti della Trinacria.
Impossibile non percepire nelle Sue opere l'amore per l'appartenenza e la consapevolezza delle radici.
La luce impastata ad ombre, levigata su tele ad ampio respiro, rende le Sue opere particolarmente raffinate e rientrano in un discorso poetico-pittorico, per le quali si potrebbe dedicare alcune poesie evocative della cultura mediterranea.
La Matraxia elargisce a pieno pennello e tavolozza colori mediterranei, luoghi siculi di tradizioni e di storia, mari di acque azzurre e limpide irradiate dal sole cocente e pulito, flora ricca di colori, voli di gabbiani pronti a raccontare storie di amori e di abbandoni, ortaggi e frutti, in particolari agrumi, prodotti di terra calda e fertile.
Le sue marine così pulite, così reali, così plasmate in abbondanti luci ci regalano   tutto l'entusiasmo per il suo mare, per ogni scoglio che esso abbraccia. Ogni colore che viene deposto cesella una sfumatura, un pensiero, quasi come un bacio cercato e voluto. Rispecchiano la calma apparente di un mare rilassante che può diventare tormento per l'artista quando ad opera finita il mare non assume l'aspetto desiderato e voluto.
E' impossibile non lasciarsi trasportare da queste visioni che raccontano di vita giornaliera, di serenità e di pace...e  ci si rivolge alla luna...chiedendo di accompagnarci in questo mare d'infinito spazio .
Nella Sua meticolosa pittura l'artista  Matraxia ci avvolge  con le Sue nature morte, composizioni perfette che rendono omaggio ad un iperrealismo d'avanguardia, mai scontato, ma sempre in auge per gli amanti della meticolosità e della perfezione.
Fiori, frutti, pizzi e merletti in forme e colori realistici, si susseguono in una carrellata di splendide opere  di largo respiro. In particolare l'attenzione si sofferma su splendide composizioni armoniose, adagiate su sfondo scuro in un netto contrasto di cromatismo che rendono le opere  preziose ,  avvolgenti e raffinate.
L'amore per l'arte diventa una componente essenziale per ogni artista che si rispetti,  per la pittura di Giuseppa Matraxia questa componente non manca,  la si può evincere da   ogni  Sua espressione pittorica, da ogni pennellata, da ogni tonalità di colore.
La luce è elaborata...non eccessiva,   la raffinatezza di forme è ben studiata, le linee ben delineate,  i colori sono puliti, la tecnica eccellente, il tutto dunque è riportato al vero che unito al sentire poetico di linguaggio di assoluta raffinatezza, eleganza e meditazione esaltano nel suo insieme opere di pregiata tecnica.
E quando le  emozioni sono legate al cuore, allora tutto diventa armonia,. musica melodiosa, catarsi dell'anima e del corpo che si  plasma a desideri, sogni, vita.
Non c'è vita senza natura e  la natura di Giuseppa Matraxa è energica, pulita, ricca di immagini che ci portano a sensazioni visive incolmabili e fantastiche per una terra che ci sa regalare tanto,  che è tanto amata, che a volte ci viene anche invidiata, ma che è anche tanto bistrattata.
Arte dunque di tutto rispetto e di tecnica ben acquisita nel tempo che diventa però anche arte sofferta poichè è parte integrante di una vita,  quella dell'artista siciliana GIUSEPPA MATRAXIA che tanto regala a che riceve dalla sua pittura ed a noi ce la porge nella Sua infinità sensibilità.

Carla Colombo
agosto 2013 

tutto sulla Sua ARTE QUI:

giovedì 31 ottobre 2013

Una delicata presenza ad Artecarla

Sono lieta di ospitare in questo inizio novembre una delicata opera del maestro prof. CARMELO COZZO DI ADRANO

Questo delicato acquerello è stato realizzato dall'amico Carmelo quest'anno ad 83 o forse 84 anni.
Che dire...arrivare così alla Sua veneranda età c'è da mettere la firma!

Se volete approfondite l'arte del prof. Cozzo, basta cliccare su questo link

dove ho già parlato ampiamento della Sua arte.

Verso il monte - acquerello su cartoncino . anno 2013






A seguito di una collettiva organizzata presso la città di Adrano e per un puro caso fortuito ho avuto il piacere e l’onore di contattare telefonicamente il prof. Carmelo Cozzo e subito, già dall’inizio conversazione, ho avuto la netta sensazione che qualcosa di “magico” mi veniva in quel momento regalato.
Il prof. Cozzo è artista assolutamente poliedrico nel suo manifestare arte, ma soprattutto è uomo dalla sensibilità non comune.
Egli manifesta quell’arte che ti entra “dentro” e che non ti lascia alcuna perplessità nel chiederti; se sei davanti ad un lavoro qualsiasi o ad una vera opera d’arte…e la risposta è facilmente capibile.
Il suo manifestare e arte pura!
Il raccontare e lo spiegare le tecniche acquisite nel tempo fanno capire come egli ama la sua arte, emana entusiasmo come un bimbo quando si approccia ad un nuovo giocattolo.
E’ uomo saggio e nella Sua saggezza emana il suo intimo sentire con qualsiasi mezzo espressivo artistico che sia pittura, poesia, scultura, grafica…tutto è facilmente eseguibile per le sue mani, ma soprattutto per la sua anima che traspare in ogni lavoro.
Oserei dire che la sua Arte è arte di amore, di passionalità e di dedizione completa.
Non ho avuto purtroppo la fortuna di poter ammirare le sue opere dal vero, ma dal materiale che il prof.gentilmente mi ha mandato e che conservo gelosamente, soffermandomi a lungo sui suoi lavori pittorici ad olio ed a acquerello, pur riconoscendo la non nitidità delle foto, mi sono trovata ad osannare alla mano sapiente della cromia spontanea, raffinata, calda, che mi trovavo davanti. Racconta della sua terra, di quanto ama la sua Sicilia, le sue radici insulari che sono palpabili in una proiezione al futuro senza dimenticare il passato. Gli azzurri del mare, l'ocra delle campagne, i verdi della vegetazione sono colori netti, decisi di una tavolozza energica ma “stranamente” miscelata ad una sorta di pacatezza, di rilassatezza..
…e come non soffermarmi sulle sculture di bronzo, di marmo, di ceramica, di terracotta, persino in alcuni casi,d’argento?
Sculture che urlano al mondo nel loro linguaggio figurativo con quella propensione al comunicare le brutture del mondo.
Cozzo è artista che urla silenziosamente!
Le sue figure parlano, urlano senza voce…è il prof. Cozzo che manifesta il suo “disappunto” per le brutture di questa società attraverso il mezzo a lui più congeniale, la sua Arte.
Volti espressivi, figure lanciate nello spazio oppure aggrovigliate in posizioni quasi di sofferenza esaltano la bravura dell’artista Cozzo, ma al contempo segnalano l’insofferenza dell’uomo Cozzo, l’uomo che esalta ai sani valori di un normale ed onesto vivere quotidiano.
Ho assaporato tra il silenzio di casa mia in una giornata di freddo inverno, le sue poesie e con la compagnia dei suoi scritti, nel suo ermetismo riflessivo, mi sono ritrovata.
Il prof. Cozzo, come nelle sue sculture, scrive di solidarietà, di amore, di onestà, di amicizia, scrive di valori in cui egli profondamente crede e davanti ad un foglio bianco esterna emozioni d’anima.
La tele diventano poesie, le poesie diventano colore e le sue sculture raccolgono il tutto in un connubio universale che solo i grandi artisti sanno trasmettere.
Tanti sono i suoi restauri, ma non mi sento di addentrarmi in questo suo mondo, ho solo il coraggio di dire che l’opera, dopo il restauro, brilla di luce nuova, come se quella fosse la sua prima vita.
Ho il piacere di sentire telefonicamente e periodicamente il prof. Cozzo. Dall’alto dei suoi 81 anni raccolgo la sua energia, il suo entusiasmo, il suo raccontarsi in un esaltante voglia di vita.
I suoi anni si sono fermati a tanto tempo fa, a quando era professore e trasmetteva tutta la sua sapiente arte ai suoi alunni.
Oggi ne parla ancora e nonostante siano passati tanti anni, il professore chiede spesso il silenzio ai suoi famigliari, perché ha necessità di elaborare e rielaborare tecniche artistiche e non si lascia perdere occasioni per partecipare a collettive che vengono organizzate nella Sua Sicilia.
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Grazie CARMELO per privilegiarmi della Tua amicizia e della Tua generosità artistica e per l'apprezzamento che hai dato verbalmente sulla mia pittura non tralsciando alcuni consigli che farò senz'altro miei. 

CARLA COLOMBO
4 gennaio 2010

mercoledì 25 settembre 2013

Nuovo ospite dell'atelier Artecarla

Dopo L'opera di Marina Salomone, sono ora  onorata di ospitare nel mio atelier fino alla metà di ottobre un'opera dell'amico artista

MARIO SELLONI DI PORTO TORRES.


I sorrisi del mare - olio su tela dim cm. 40x30 - anno 2012 


MARIO SELLONI E LA SUA PITTURA DI VITA
(il mio regalo per te)

La pittura di Mario Selloni nasce prevalentemente da emozioni di vita, e la loro traduzione sulla tela avviene senza utilizzo di troppi elementi, i particolari vengono abbandonati per dare all'insieme l'immediatezza del momento, quel momento che l'artista percepisce magico ed unico.
Ed essendo un momento "magico",da subito il colore viene steso con pennellate-spatolate corpose, immediate, spontanee, in un' immediata raffigurazione di quel suo paesaggio sardo che Mario ama e che vive nel Suo cuore e nel trascorrere della Sue giornate.
Non si deve cercare nel suo paesaggio la forma come contenitore o come veicolo di significato, il Suo paesaggio è già un motivo di emozione e di riflessione. Non a caso in alcuni sui campi, in alcune marine vengono inserite figure, sempre molto sommarie, ma sempre in movimento, per dare risalto alla tradizione del "sentire la sua terra".
Il vigoroso colorismo inoltre dei suoi astratti, ai quali preferisce ultimamente dedicarsi, trasmettono rara ed alta suggestione, intensa emotività dove la rappresentazione della stato d'animo si incanala in una pittura moderna e concettuale.
Una sintesi dunque di riflessioni, di ricerche, di capacità tecniche che diventano agglomerati in opere altamente significative.
Che dire inoltre delle Sue sculture? La sensibilità è palpabile come è palpabile la voglia di esprimere anche attraverso una fredda materia come la pietra marina, che diventa anima calda  nelle mani di Mario Selloni, poichè nella stessa viene imprigionata quell'energia che è solo di chi ama veramente la propria arte.
Così pure la materia povera del legno - radice che  diventa preziosissima ed unica per sculture "quasi parlanti" - "quasi sognanti" in una sinuosità che assapora di vita, ma anche di misticismo e di anima...insomma...in una parola " le emozioni"  di Mario Selloni 
C. Colombo
8 febbraio 2010

Ho già avuto modo di parlare di Mario qui:

Se lo gradite potete contattarmi per eventuale esposizione con le mie opere. 

lunedì 8 luglio 2013

Mostra permanente presso Artecarla di Carla Colombo

Dopo le due istallazioni della collettiva "CONNUBIO D'EMOZIONI" 

ecco il mio atelier riprende la Sua veste di  mostra personale permanente, fino  a che non si renderà d'obbligo cambiare ancora la scenografia. 

Alcune immagini con alcune mie opere, precisando che in questo periodo fino alla fine di settembre ospito l'opera di MARINA SALOMONE DI MODENA.
Chi volesse avere uno spazio qui in questo mio atelier basti che mi contatti e darò tutte le info del caso :
carla_colombo@libero.it 








IL MONDO FANTASTICO DI MARINA SALOMONE

Mi sono affacciata al mondo fantastico dei disegni computerizzati di Marina Salomone, in punta di piedi, come spesso mi ritrovo ad affermare, e non nascondo, con una certa “titubanza”.
Non conoscevo il disegno computerizzato, se non per sentito dire, e non mi ero mai addentrata, ma
da subito, man mano che andavo ad inserire le varie immagini, mi sono ritrovata in spontanei sorrisi di compiacimento, dandomi quella leggerezza e serenità tipica di quando si è davanti ad un’opera piacevole agli occhi e non solo.
Il senso cromatico pian piano mi stava prendendo e la trasparenza dei colori diventava sempre più accattivante.
Ora, ammirando i disegni nella loro carellata d’insieme sul blog, li trovo perfetti nella loro nitidezza e l'arricchimento coi colori; ora caldi - ora freddi,  esalta la ricchezza dei particolari e delle scenografie che l'artista vuole rappresentare
La cromia è perfetta, mai una stonatura di colore o di accostamento, e seppur nella semplicità del disegno la raffigurazione diventa raffinata e particolarmente originale.
L’associare inoltre questi dipinti a didascalie riferite a storie, leggende, favole oppure a normali situazioni di vita giornaliera, non fanno altro che avvalorare la tesi che l’arte può senz’altro essere un mezzo per condividere il proprio star bene ed a volte supporto curativo di alcune patologie (ma questo è altro argomento…).
Marina utilizza i suoi disegni per accompagnare i suoi scritti e le dispense dei vari corsi che organizza e che tiene personalmente.
Mi diventa difficile pensare a Marina, presissima con la sua professione,  avvolta in questo mondo così diverso, ma probabilmente è proprio questo il suo “segreto esternato” ...associare la sua professione ad una sua grande passione “l’arte” e secondo me, ha trovato il modo più congeniale per poterla esprimere..il computer ..immediato, veloce, avendo pochissimo tempo libero a disposizione.
Il computer però è solo un tramite, non può nulla se dietro ad un monitor, ad una tastiera, non c’è la mano sapiente e soprattutto l’anima di chi realizza…e nel nostro caso  l’anima viene trasmessa e recepita in tutta la sua pienezza, e mi sento di  affermare che i disegni di Marina sono delle vere opere perchè colme di dedizione e sapiente originalità espressiva.
Carla Colombo
5 marzo 2010








e questo è parte del mio studio dove lavoro. (la prossima volta posterò immagini più eloquenti del mio casino, quando lavoro) 



Venite a trovarmi quando volete. Lo studio è sempre aperto, basta solo un colpo di telefono ed io sarò pronta a riceverVi : 039 9920760 - 349 5509930 - carla_colombo@libero.it
Potrete visionare tutte le mie opere al momento disponibili.